l’orgasmo – lo spruzzo, il getto, la deiscenza da parte
dell’uomo, l’abbandono, lo spalancarsi, il fremere, il leggero risucchio dei
geni dell’amante verso l’alto nella donna – è uno degli attimi della vita che attengono a una verità sacrale,
pochi secondi in cui la parete della realtà si assottiglia e il caos nebuloso, l’indeterminato
che ci determina, la confusa pulsazione che proviene dall’altra parte,
l’impensato che ci include e avvolge, in qualche modo trasluce,
invia segnali.
anche un film porno, anche una pacca sul culo, anche una
lingua sul glande, a volte (drammaticamente) anche uno stupro portano il segno, le tracce, l’aura
intensamente colorata di questa sacralità, e insomma il godimento erotico ha
sempre un carattere di incandescenza che lo nobilita.
ma i media, le conversazioni, i rapporti fra gli amanti sono
sempre tarati da un tasso di sessuofobia, indice
certo di pochezza, che produce reazioni di allontanamento, di rimozione, di
paura, mascherati da fastidio, irritazione e addirittura ribrezzo, o ironia. è il
paradossale disprezzo dell’atto che ci ha “esistito”, dell’istante incomparabilmente
più potente, decisivo, significativo della nostra esistenza, perché, dentro o
fuori dell’amore, dentro o fuori dalle regole sociali e matrimoniali, sotto un
baldacchino reale o in un cesso, in estasi o occupati dalla più triviale
preoccupazione organica o economica, noi siamo venuti da quel gesto, da
quella discontinuità, crudamente sessuale e non necessariamente fusionale o agapica.
è una riprovazione riservata esclusivamente alla sessualità,
non deriva dalla giustificata paura di travolgimento e perdita del controllo, che
è comune anche all’innamoramento sublimato e romantico, o ad altre tipologie di
passioni (ad es. il gioco...o quella che è stata detta la follia materna), o la percezione dell’aspetto bestiale, primitivo, meccanico della sessualità, di cui partecipa
anche il piacere del mangiare.
...
(qui sarò più chiaro nella parte II)
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(qui sarò più chiaro nella parte II)
io non voglio negare che il sessuale e l’erotico vadano
protetti e avvolti dal naturale senso del pudore, che ha una funzione sociale,
evolutiva, estetica, religiosa nel senso alto, e infine paradossalmente
erotica ben precisa.
voglio solo rivendicare la purezza del gesto in sé, racchiuso
in quel guscio, nella sua segretezza, e sgombrare dunque tutte quelle torbidità
e incrostazioni di tipo abitudinario, culturale, o meglio inculturale che lo disconoscono,
lo svalutano e lo precludono, e infine impoveriscono e ingrigiscono la nostra
vita, quei pochi attimi vivibili (70, 80 anni che sono...) di cui abbiamo disponibilità.
una nuova etica, rigorosa, è possibile solo a partire da una
liberazione della sessualità che non abbia i caratteri utopistici degli anni
‘70, né quelli edonistici, consumistici, diportistici di quelli presenti...
P:S: poichè l'ispirazione per la promessa seconda parte tarda a venire, e vedo dalle statistiche che al pezzo accede ancora qualche lettore, accenno anticipatamente ai punti centrali della stessa: l'istituzione del matrimonio non appare più conciliabile con la sensibilità moderna... di fatto le coppie "evolute", consapevoli, si separano o si tradiscono; l'amore non dovrebbe confondersi col possesso, la sensibilità e la percezione dovrebbero consolidarsi, evolversi, trasformarsi e trascendere fino al punto di ritrovare nel piacere dell'essere che si ama il proprio piacere - se davvero si ama; è forse il tempo di proporre e sperimentare delle forme consapevoli, magari istituzionalizzate, di rapporto poligamico fra partner ... lo so, è difficile pensarci, ma tutto sta nel cominciare a pensarlo seriamente...
P.S. baudelaire scrisse: l’amore nasce da un’inclinazione generosa, quella a prostituirsi, ma è presto corrotto da un sentimento volgare, quello del possesso.
della poligamia ho anche scritto qui: grillo, la poligamia e altro...
data anticipata per motivi tecnici. data di pubblicazione reale 16-10-12
P:S: poichè l'ispirazione per la promessa seconda parte tarda a venire, e vedo dalle statistiche che al pezzo accede ancora qualche lettore, accenno anticipatamente ai punti centrali della stessa: l'istituzione del matrimonio non appare più conciliabile con la sensibilità moderna... di fatto le coppie "evolute", consapevoli, si separano o si tradiscono; l'amore non dovrebbe confondersi col possesso, la sensibilità e la percezione dovrebbero consolidarsi, evolversi, trasformarsi e trascendere fino al punto di ritrovare nel piacere dell'essere che si ama il proprio piacere - se davvero si ama; è forse il tempo di proporre e sperimentare delle forme consapevoli, magari istituzionalizzate, di rapporto poligamico fra partner ... lo so, è difficile pensarci, ma tutto sta nel cominciare a pensarlo seriamente...
P.S. baudelaire scrisse: l’amore nasce da un’inclinazione generosa, quella a prostituirsi, ma è presto corrotto da un sentimento volgare, quello del possesso.
della poligamia ho anche scritto qui: grillo, la poligamia e altro...
data anticipata per motivi tecnici. data di pubblicazione reale 16-10-12
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