domenica 25 novembre 2012

l'efficace nulla frullato, il pulsante scompari-tutto, grillo la poligamia e altro

qui non ci sono, propriamente parlando, che 2 grandi partiti: i cattolici e gli ubriaconi
(C. Baudelaire)
 
in italia i votanti stanno defluendo disinvoltamente da berlusconi a grillo, che per molti versi si rifà a no tav, no global e centri sociali... folgorazioni del nuovo risvegliatore di anime? crisi dei partiti? fascino dell’antipolitica?
la vera ragione è che ai votanti l’ultima cosa che interessa è ciò che pensa il candidato. il candidato non deve fare leggi, deve farli godere. l’italiano da voto vuole quello, ed è stato allevato alla luce eutrofica dei media per quello.
destra e sinistra, è una distinzione che da tempo non significa molto. ma pure se significasse, non sarebbe significativa, cioè decisiva. alle elezioni non vince chi ha le idee migliori, ma chi ha il candidato migliore, e con ciò si intende il più godibile,  il più piacione, il più carismatico.
è quello che accade d’altronde in america dal cowboy reagan in poi, obama incluso. in usa non hanno affatto vinto i democratici, ha vinto l’oratoria e l’eleganza di obama combinate alla leggiadria e alla verve della moglie. casualmente, poi, queste virtù esteriori sono andate a coincidere con le qualità reali di obama, che da un punto di vista elettorale erano del tutto accessorie.
in altri termini siamo entrati con 2 piedi nell’era mediatica con tempo zero di decodifica linguistica, e il pensiero, coi suoi tempi umanamente lunghi,  non ha più corso.
data l’incontestabile premessa, chi vincerà in italia? berlusconi, più che altro, gli si è appesa la faccia e non ha chances. renzi andrà bene, idem grillo. bersani potrebbe vincere, ma per un qui pro quo,  e durerà poco, o sopravviverà come imitazione un po’ patetica dei veri dominatori del mondo, quelli con più capelli, appeal e fitness di lui.

 
viva la fornero, abbasso i comici...
titolo un po’ provocatorio, volendo... in realtà sono anni che sostengo che la comicità e la satira sono attualmente la forma d’arte più viva e fertile, in italia... in particolare corrado guzzanti, forse il miglior letterato di questi anni...
ma man mano che aumenta il loro peso sociale e politico, i comici devono acquisire anche più responsabilità, e non sparare le loro battute gratuitamente, effettisticamente e insomma spettacolaristicamente...
per esempio crozza ... straordinario, certo (lui, o chi gli scrive i testi...)... ma che per mostrarsi innovativo, si scervella a inventarsi gratuiti sfottò per il governo tecnico (ma anche per ingroia...o chi gli capita sotto tiro...)... chi l’ha inventata questa sciocchezza che il comico è sopra le parti... anche la comicità è pensiero e dunque militante, e dunque responsabile... bisogna avere il coraggio e la consapevolezza etica di affermare che berlusconi e i suoi non meritavano rispetto, per chiunque lavora invece seriamente, al di là degli errori, che sia il fruttivendolo o un ministro, questo rispetto è un diritto inviolabile... i tecnici ci hanno provato, ce ne siamo resi conto tutti all’inizio...ma erano cmq sotto lo scacco della destra, che ha impedito le riforme più eque... ed è anche troppo presto per valutare i loro risultati. certo era meglio se tagliavano più la difesa e meno la sanità, d’altronde non li abbiamo messi lì per sanare le contraddizioni del capitalismo,  ma per risolvere un problema urgente e scomodo, per pelare una gatta. la fornero viene linciata perché dice che i giovani non devono essere choosy... fa benissimo, andassero a zappare, le terre sono tutte abbandonate... finitela con questa insopportabile retorica lagnosa sui giovani...
la verità è che il potere mediatico, comici compresi, è da tempo, con quello finanziario, il più forte. ma essendo in sé un sistema di controllo, è del tutto privo di autocontrollo. i media deformano potentemente la realtà e la nostra percezione della stessa in funzione del loro fine, che è spettacolaristico. crozza e il miliardario dei poveri santoro, per non dire di fazio e il suo circo degli umani di successo,  non sacrificano certo nessuna stupidaggine se questa ha un ritorno mediatico, con l’alibi di una cronaca presuntamente neutra. non siamo ai livelli dei buffoni del re di Striscia la notizie, con la loro denuncia smaccatamente fasulla, ma la logica è la stessa. ormai la vera politica la fanno loro, ma non è una politica pensata, è una politica allestita, inscenata.
assecondano così tutti i cretinismi di sinistra possibili, tutti i luoghi comunissimi e populisticissimi, tutto l’eterno infantilismo politico degli italiani, da secoli trasmigranti con la più allegra sconsideratezza e con la più fulminea faccia tosta da mussolini all’antifascismo alla dc all’edonismo mediatico berlusconiano a bossi al cabarettismo grillino. l’importante è godere...

 la lagna dei diritti
e finiamola anche con questa retorica dei diritti, con quest’eterno vagito irresponsabile... quanto è più elegante e virile parlare dei diritti degli altri, e cioè di quel che si chiamano i doveri. questa solfa vittimistica irriterà sempre l’elettore responsabile, spingendolo verso destra, o nel caso migliore  verso renzi. avete mai sentito marx, lenin o berlinguer recitare questa litania? la sinistra nobile parla di giustizia sociale, che è tutt’altro. è lo strumento concettuale e politico del “diritto”, che è intriso di un ideologismo vieto e puerile, è l’approccio che è irritante. il diritto al lavoro. ma se il lavoro non c’è, o la sua remunerazione è sperequata, o c’è solo quello a basso profitto delle campagne, bisogna produrlo, o valorizzarlo, o renderlo profittevole, o meglio trasformarlo profondamente agendo sulla scala valoriale. il diritto alla pensione. ma con i soldi di chi? bisogna allargare l’analisi, non limitarsi a “rivendicare” quel che non c’è. altro sono poi i diritti personali, quelli inviolabili dell’essere umano che hanno un fondamento valoriale e trascendente...


perfino la littizzetto!
pietà! perfino lei col politically correct! ieri in tv: se il vostro uomo vi dà una sberla, denunciatelo...certo, se vogliamo rendere il mondo e i rapporti umani ancora più esangui, snerbati, disincarnati, disinfettati, deodorati e sanificati, insipienti, slavati, inibiti... perfettamente correct perché perfettamente meaningless... se invece vogliamo distinguere fra la PREVARICAZIONE, che è odiosa, e la VIOLENZA, che può essere una manifestazione dell’intensità dell’esistere, e si compenetra coi suoi lembi nel sentimento del sacro e del sublime, invece di passare la settimana a spulciare fra notiziole dementi su pene e vagina, grondanti una sensualità fintamente trasgressiva, per sparare la battuta di SUCCESSO, per inscenare la solita finta sovversione mediatica, cominciamo a leggere, rileggere, scavare in baudelaire (l’unica vera voluttà dell’amore è nella certezza di fare il male...), cioran, celine (siamo essere atroci, immondi, assurdi...) bataille (non c'è eros senza violenza, da quella lacerante del denudamento a quella forsennata della penetrazione) , artaud...cerchiamo di immergerci profondamente in quell’abisso irrischiarabile che è l’essere umano...

   
poligamia e governo
sostituendo il fallo, o a non voler lacanizzare troppo gli organi sessuali, la tv è diventata da tempo il principale organo di godimento degli umani. si fruisce peraltro sul divano, a cosce larghe, in estatico silenzio o mugolando scomposte interiezioni. a una mia ex piaceva farsi possedere in sua presenza. le piaceva, credo, l'unisono delle sue urla e quelle dei quizzaroli in orgasmo per aver  imbroccato la scatola milionaria.
gli abitanti della tv, non devono saper fare qualcosa, presentare, recitare, illustrare prodotti, fare politica o altro, devono copulare con noi mediaticamente, in questa forma cioè più igienica, più economica in termini di investimento psichico e più comunitaria di quella tradizionale.
perché ci siamo ridotti così?
la ragione principale potrebbe essere che non siamo stati capaci di adeguare la sessualità e l’istituto che la regola, il matrimonio, all’esponenziale evoluzione intellettuale e psichica di questi anni, anzi millenni.
il matrimonio, nella sua forma corrente, immutata da millenni, è un’istituzione ormai inservibile, chi lo può negare? solo coloro che non si fanno problema di smentirlo coi loro comportamenti.
ma non troverete uomo politico, o letterato, o amico di moderne vedute che sia stato capace di superare l’arcaica confusione fra eros e possesso.
baudelaire scrisse: l’amore nasce da un’inclinazione generosa, quella a prostituirsi, ma è presto corrotto da un sentimento volgare, quello del possesso. 150 anni dopo il più spericolato e rivoluzionario dei nostri politici, si gioca una bella fetta di elettori perché vuole sposare il suo uomo, cattolicamente, presumo, perché cattolico si dichiara, e comunque monogamicamente.
condividendo un amore, l’amore si dimezza? non è così, si raddoppia. il vero amore si moltiplica, non si divide, dice la mia amica gabri. si immiserisce invece intorbidandolo col sentimento che gli è più antitetico, più incompatibile, quello dell’egoismo possessivo.
sono considerazioni elementari, ma tutti arriviamo a articolarle intellettualmente, nessuno a maturarle psicologicamente, percettivamente, immaginativamente.
ecco perché gli organi del godimento vanno a trovare la loro soddisfazione nel triste orgiasmo mediatico, ad assaporare gli spermatici cristalli liquidi, il variopinto gamete spettacolare che profonde e riversa su di noi generosamente la bocca (o l'uretra) eternamente spalancata del televisore...
ed ecco perché, per avere un governo migliore, il primo passo probabilmente sarebbe diventare poligamici...


il banale esclamato
alcuni miei amici, che non potrei certo lontanamente accomunare a forza italia e al suo ottimismo forzato, e nemmeno al cuorcontentismo di chi si contenta gode (apparentabili semmai al jovanottismo-fiorellismo), condividono tuttavia con costoro una rimozione, o un’elusione, o solo un’incapacità di “esistere”, di “godere” il lato oscuro dell’esistente, si rifiutano alla spietata presa d’atto dell’oscuro, della morte, del negativo. io non faccio differenza fra positivo e negativo, quel che mi interessa è l’intensità, e la verità. un aforisma disintegrante di cioran vale di più ed è molto più vivificante dei deprimenti scambi di banalità esclamate, di entusiasmi meccanici, di pochezze dopate con 1, 2, 3 punti esclamativi, che spesseggiano su facebook o in certe mailing list, o in certi siti infestati di bimbiminkia e similia...
già l’uso in sé del punto esclamativo (per non dire dell'emoticon) per chi scrive è una sconfitta, l’emozione, l’enfasi, dovrebbe essere prodotta nella cosa delle frasi, non solo dal racconto, ma dall’essere in sé delle cose, dovrebbe trasparire, sforare, irrompere... e linguisticamente dovrebbe essere invisibile

 
l’efficace nulla frullato
la strana tesi, sostenuta da uno scimmione qualche milione di anni fa, alla lunga si è rivelata vincente... che per fottere il prossimo, per avere la meglio su tutti quei mostri superdotati che spadroneggiavano nei paraggi, leoni dinosauri(?) e compagnia, l’arma migliore era certa aria un po’ frullata dalle corde vocali, e anzi certa roba ancora più impalpabile e invisibile, che poi sarebbe stata chiamata l’idea, il concetto, che la giustapposizione dell’aria frullata avrebbe fatto scaturire dal nulla (qui il pazzoide ipotizzava una cosa ancora più strana, che il tutto fosse maggiore della somma delle parti, che mettendo insieme 3 radici di manioca ne veniva qualcosa tipo 4, o 100... insomma, quella  moltiplicazione  che avrebbe poi metaforizzato il gesù cristo in una famosa storiella che molti hanno preso alla lettera)...
dunque, della roba che non si vedeva, messa insieme a produrre cose che non esistevano, avrebbe fatto fuori il solito leone che si mangiava l’ultimo bambino fatto dalla bestia-tettona-capellineri (era un po’ la miss del gruppo, e a tutti dispiaceva) o la provvista di tapiri scuoiati ammonticchiati presso il campo...
strana tesi, ma appena meno strana di quello che poi avrebbe detto il prete... ma questa, come si dice, è un’altra storia...

 il pulsante scompari-tutto
se in macchina c’era anche un pulsante scompari-tutto, ho pensato mentre tornavo da progress, un pulsante che con un minimo sforzo del dito mi svaporizza  istantaneamente e inavvertibilmente, e con la certezza che finisce davvero tutto il percepibile ( per me), senza il rischio di tragiche sopravvivenze nell'aldiquà o aldilà, o di reincarnazioni a sorpresa o altro, ora lo schiaccerei. ho fatto anche la prova col pulsante delle 4 frecce.

 
 

una versione ridotta di questo pezzo è stata ospitata  sul sito di franco arminio:

 http://comunitaprovvisorie.wordpress.com/2012/11/20/lefficace-nulla-frullato-il-pulsante-finisci-tutto-la-poligamia-grillo-e-altro/


ps del 25 gennaio: a riprova di quanto detto: le vere 7 vite di b. la sua proverbiale capacità di recupero, è plastica...non si sa come a 77 anni b. è riuscito a tirare su la faccia, se ha recuperato il 5%, pare, non è perchè è stato brillante da santoro, ma perchè miracolsamente sono riusciti a stirargli di nuovo la faccia, che non sembrava (sembrava!) più del tutto quella di una mummia...


linko infine da ww.zibaldoni.it un intervento di zizek che definisce meglio la mia idea del rapporto fra potere e godimento  http://www.zibaldoni.it/2013/02/21/il-godimento-infinito/

4 commenti:

  1. Mi sono appropriato del brano sulla Littizzetto:

    http://www.eliopaoloni.it/novita/article.php?ID=71

    In questi giorni pubblicherò invece un pezzo che riporta altri brani di questo post.

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  2. grazie elio... in effetti era molto sulle tue corde...

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  3. ecco il pezzo:

    http://www.eliopaoloni.it/novita/article.php?ID=72

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  4. sul sito di elio p. (vedi commento sopra) la mia risposta alle sue non tenere critiche, indirizzate soprattutto al paragrafo sulla fornero e monti

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