domenica 5 marzo 2017

Lo stato-fiume - appunti dal caribe colombiano

 

la colombia è un posto dove uno dovrebbe aver vissuto senza sapere che poi se ne sarebbe ricordato


luoghi della mescolanza
come il mare e i fiumi dall’acqua pesante e limacciosa, in colombia tutto è mescolato. la cultura ispano-europea e quelle indigene e africane impastate già geneticamente, creando un nuova sostanza diffusa di carne,
qui più tipicamente che nel resto del caribe, in particolare quello francese e inglese che le ha tenute separate.
in garcia marquez  non c’è soluzione di continuità fra il regno animale, umano, demonico-religioso e fisico-biologico (fra il linguistico e l’inorganico).

 

l’universo di pazzi, tragedie, fatalità e magia di garcia marquez...
sierva maria de todos los angeles è una bestia, una belva delicata e irreale, un’iguana dalla criniera fiammeggiante e un uccello irreale, ma insieme una piena rappresentante dell’umano, figlia di un marchese creolo e dunque più umana degli umani. è un concetto tradotto in un’immagine, in un’immagine linguistica e cioè un personaggio.

 

nei libri di garcia marquez, già nei titoli, c’è sempre un riferimento alla morte o a qualche sua metafora, la malattia o l’oscurità. una letteratura del caribe può essere trovata solo nelle sue ombre, negli interstizi, dove la luce abbagliante e brutale arriva filtrata, aranciata, memoria della luce, digestione della luce, luce assimilabile.

 

con la mia competenza sul tema, potrei risalire ai caratteri di una civiltà dai glutei delle donne. quello del caribe colombiano è eccellente, ma è in realtà un gluteo negro disossato, che ha perso tenuta, che qua e là sbanda, e nei casi limite si spancia o accascia. la tunica epidermica è più vellutata e morbida di quella a tamburo delle nere. così il caribico colombiano ha costruito una cultura cedevole, morbida. in colombia ogni taglio, ogni spigolo è ammorbidito.

 

la mia vicina lilli ha la dolcezza primitiva dell’animale  

 

la legge, in tutto il caribe, è un pro-memoria, un comodo elenco di consigli e raccomandazioni che non opprime,  ma si limita a indirizzare, senza deformare i nostri desideri e i nostri atti. la cosa ha i suoi inconvenienti, ma è sempre meglio che in italia, dove si vogliono innestare le regole europee su un sistema che ha un’efficienza africana – burocrazia ue in carne africana

 

sulla strada di pasacabalho il bus scamazza un’iguana di 2 metri come fosse un gatto

 

banconote stropicciate, sbiadite, battute. i soldi dei paesi poveri sono sempre poveri.

 

questo è il mondo, la signora si mangia la frittella, io sono ininterrottamente in questo mondo, finché regge un equilibrio fra roba - aria, pezzi organici, pulsazioni – che entra e esce da me. io stesso entro e esco da me.

 

secondo il tassista di cartagena des indias al governo ci sono paramilitari ex guerriglieri, e il presidente santos si dovrebbe chiamare diablos...ma qui sembra che giudici e giudicati sono tutti intercambiabili

 

irruzioni di straordinario nell’ordinario:
 
 

  

le irruzioni di motorini, e ancor peggio di acqua-scooter che invadono le costa,  mi piacciono assai meno:
 
 

  

noi viviamo nel solco degli uomini, nel linguaggio

 

sovrimpressa sul vetro del pullman, la virgen de la candelaria galleggia per tutto il viaggio sui  paesaggi di acquitrini e raffinerie
 
 
 

entrando nel mega-centro commerciale svanisce di colpo la colombia... la lingua del consumismo, del feticismo della merce, della confezione appariscente, è universale... è una specie di esperanto, ma utilizza reali pulsioni umane, e purtroppo funziona... le prime vittime sono i bambini...altro che pedofili, è questa la fobia che dovrebbero avere le madri, che invece hanno l’aria giubilante.
mangio una porcheria di nonsocosa  altamente sterile, dal sapore di bruciato, glutammato e ormoni, l’unica differenza e l’unica consolazione rispetto all’italia è sapere che nelle bancarelle di strada intorno non ci sono le famigerate vaschette alimentari e le pescherie dove è proibito tenere le vongole nell’acqua per direttiva cee, ma arepas, manghi con sale e limone e altre zozzerie ben farcite di batteri altamente salutari, saporiti e caraibici, quelli che hanno fatto andare il mondo per qualche miliardo di anni




tutta questa idea della vita a punteggio, della vita come un quiz a premi o un talent -  che balzana psicologia dovrebbe avere il padreterno per averla concepita? (oltretutto, dovrebbe avere una psicologia...)... come se il padreterno traesse un vantaggio dal male, il sacrificio o la competizione, come se infilasse le infelicità in una macchina e ne uscisse qualcosa di buono... per farne poi che, per farne un nuovo mondo?
questa logica protestante qui è rifiutata, e dio è semplicemente una fatalità...

  
 
benvenuti uccelli grigi affondati nel grigio del mattino, perché siete un esistito


in un certo senso è l'idea stessa di turismo - corruzione dell'avventura e perfino del viaggio - che è una forma di prostituzione del corpo-paesaggio... è vendere la bellezza dei propri paesaggi, farsi scopare le spiagge, i monumenti e i luoghi incantevoli  

 
la partenza è un punto di sdrucitura – un punto di consunzione da cui si intravede l’inizio e la fine del soggiorno – un punto in cui il meccanismo non scorre, c’è una discontinuità, un taglio fra due luoghi. mentre finora siamo stati immersi nel "fra", a bagno nel "fra, ora si vedono i limiti, e in mezzo le cose, irrimediabili e ignote.

  

non vorresti partire, ma sai che gli oggetti sono estesi, hanno un contorno, e tu sei sul loro termine – sei sul bilico del volo

  

il tempo è una malattia, alla fin fine, una malattia del presente. una lesione, una crepa nella compattezza e pienezza della vita, da cui essa fuoriesce, defluisce come un sangue. un prolasso, un’erniazione, uno stiracchiamento di qualche lembo del sentire, che si è verificato per errore in questo strano dispositivo, in questo strano congegno, l’uomo, e lo ha irrimediabilmente e irredimibilmente indebolito – potenziato incalcolabilmente nel momento in cui l’ha adoperato come protesi, come strumento tecnico, e minato alla radice in quanto ferita, in quanto coscienza.

  

sogni: oggi ho anche vinto, o perso. una struggente attrice italiana accetta di fare l’ostia a una messa di bach nel deserto messicano

  

il luogo dello stacco
termitaio umano, l’aeroporto, da cui la gente “vola”. collo di bottiglia in cui si raddensa l’umano, prima di elevarsi al celestiale, al divino. ma si tratta di un divino ancora umano, anzi peggio, tecnologico. si cade dall’umano all’umano, dalla terra si vola in un cielo fatto terra.

 

la sicurezza degli aerei è retta dalla paura dei passeggeri. la paura è una delle sostanze più produttive.

 

io sto qua, nell’aereo, e l’aereo è un fiocco di neve nel mondo, l’aereo inscatola 150 gruppi di carne umana, sagomati e frastagliati, organici... siamo vivi, e rovesciamo il silenzio (e parliamo), e qui è il bilico – nei contorni delle parole

 


 
 
 

nota: sierva maria de todos los angeles, protagonista di Dell’amore e altri demoni – è un personaggio reale, vissuto nel 700 coloniale, internata come posseduta, morta di rabbia per il morso di un cane a 12 anni, per un voto alla vergine non tagliò mai i capelli, e fu riesumata nel 1949 con tutta la sua rossa chioma di 22 metri ancora attaccata al cranio.

  

altre geografie: santo domingo:


 
 

https://www.nazioneindiana.com/2010/01/09/mama-africa/
 

(ci dovrebbe essere in giro una versione più aggiornata e meno esposta alle intemperie del web)


non so che c'azzecca ma vi rimando a questo link:

https://www.youtube.com/watch?v=rLi-KJJTSyc

 

2 commenti:

  1. sul feticismo universale della merce hai ragione… da vendere.
    : )
    in ogni caso, mi piace l’idea che il restare esistenti dipenda da un equilibrio tra roba che entra ed esce, sé compreso. se compreso, in effetti, tale concetto esce dalle parole per entrare nell’immagine più oltre, consentendo l’esistenza (proprio grazie all’equilibrio) del tipo che si regge sulle mani in mezzo ad una strada.
    aggiungerei che, a mo’ di “prova generale” prima che l’esistenza vada in scena, pure l’atto del concepimento è tutto un entra ed esce, entra ed esce, entra ed esce, entra ed esce (con associato godimento). con la significativa eccezione incarnata dalla virgen de la candelaria.
    ma si sa, l’eccezione conferma la regola
    : ))
    buon equilibrio, in bilico, sul margine del volo e nei contorni delle parole. bentornato.

    RispondiElimina
  2. bentornato... ma si stava meglio in colombia...
    beh, forse è come dici... esistiamo su 2 mani, e scriviamo su 2 mani... e sempre in mezzo a una strada

    RispondiElimina